(Riserva di Biosfera MAB UNESCO Appennino tosco emiliano, 09 Novembre 2020) - Cooperative di Comunità, un tema quasi sconosciuto sino a qualche anno fa a livello nazionale, ma non nel territorio del Parco Nazionale dell'Appennino tosco emiliano e della Riserva di Biosfera MAB UNESCO Appennino tosco emiliano grazie all'importante lavoro svolto da realtà quali La Cooperativa Briganti del Cerreto, di Cerreto Alpi, e la Cooperativa Valle dei Cavalieri di Succiso. Da anni esempi e modelli da seguire grazie all'attività quotidiana di rivitalizzazione della montagna e creazione di occasioni di lavoro e a importanti eventi formativi, su tutti la Scuola delle Cooperative di Comunità, promossa da Confcooperative Emilia Romagna e Legacoop Emilia Romagna, a Succiso e Cerreto Alpi, arrivata nel 2019 alla quinta edizione.
Sono questi modelli virtuosi sul versante emiliano del Parco Nazionale e della Riserva di Biosfera MAB UNESCO Appennino tosco emiliano e sul versante toscano? Oggi vogliamo parlare di come questo tema è stato declinato nel versante sud dell'Appennino e in particolare nei territori di Lunigiana e Garfagnana.
In Toscana il governo regionale ha posto particolare interesse al tema introducendo, in primis, una definizione di cooperativa di comunità nella normativa regionale. Questo è avvenuto con l.r. 8 maggio 2014, n. 24, art. 6 che è andata a modificare la l.r. 73/2005 "Norme per la promozione e lo sviluppo del sistema cooperativo della Toscana" introducendo l'articolo 11 bis.
"Art. 11 bis Cooperazione di comunità La Regione, al fine di contribuire a mantenere vive e valorizzare comunità locali a rischio di spopolamento, con particolare riferimento a quelle situate in territori montani e marginali, riconosce e promuove il ruolo della cooperazione di comunità promossa da soggetti pubblici e privati che appartengo no alla medesima comunità e tesa all'organizzazione e gestione di attività che interessano in particolare il paesaggio e l'ambiente".
Ulteriore elemento di accelerazione sono stati gli avvisi approvati con D.D. n. 7588 del 16/05/2018 e D.D. n. 21486 del 24/12/2019 per la concessione di contributi a cooperative di comunità costituite o da costituire. Grazie a queste incisive azioni e al coordinamento dell'Assessorato regionale alla Presidenza si è costituito, in due anni, un gruppo di circa quaranta cooperative di Comunità, dall'estremo nord, la Lunigiana all'estremo sud, la Maremma.
Al suo interno esistenti, e talvolta antiche, Cooperative, è il caso della cooperativa La Guinadese nel borgo montano di Guinadi, Valle del Verde – Pontremoli che nel 2019 ha festeggiato i 100 anni di storia. Una storica cooperativa di consumo che con la definizione di cooperativa di comunità ha trovato una nuova dimensione e, con la partecipazione e la vittoria di uno dei due avvisi, ha avuto nuove economie per rafforzare la propria attività.
Tante anche le cooperative che si sono costituite proprio per la partecipazione agli avvisi pubblici, è il caso, ad esempio, delle cooperative Medicea di Fivizzano o Torrano Domani di Torrano – Pontremoli. Da qui queste nuove realtà sono partite e stanno oggi già operando e portando nuova linfa ai propri territori.
L'azione certamente più dirompente è stata quella di mettere in contatto le cooperative e creare una rete attiva e spontanea di relazioni e progetti. In questo senso è andato un ulteriore avviso, pubblicato nel mese di settembre 2020 e finalizzato a finanziare progetti di rafforzamento e/o creazione di servizi e attività di rete per le cooperative di comunità toscane di cui all'art. 11 bis della Lr 73/2005.
Si è da pochi giorni conclusa la fase di presentazione dei progetti che ha visto un'attivissima fase d'incontri, confronti e momenti di condivisione e comune progettazione da parte delle cooperative di comunità toscane con la partecipazione anche di soggetti quali ANCI, Confcooperative e Legacoop. Tale avviso andrà a finanziare alcuni dei progetti presenti ma ha già raggiunto l'obiettivo di rafforzare la comunicazione e il senso di appartenenza.
Il percorso intrapreso in Toscana ha dimostrato come la programmazione regionale possa incidere positivamente sui territori, anche i più marginali e spesso dimenticati. Oggi quasi venti sono le cooperative di comunità nelle province di Massa Carrara e Lucca. È proprio qui la maggior densità regionale.
Nomi di piccoli borghi e comuni di collina e montagna come Zeri, Guinadi, Torrano, Mulazzo, Filattiera, Equi Terme, Sassalbo, Vergemoli, Gallicano, Camporgiano, Coreglia Antelminelli si sono fatti spazio nei tavoli di lavoro regionale, creando una nuova possibilità e speranza.
(Pierangelo Caponi. Comunità redazionale diffusa)