Riserva di Biosfera Appennino tosco-emiliano

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UOMO E AMBIENTE DAL PO AI BOSCHI, L’ITALIA SI SPENDA Articolo “Il Corriere” martedì 14 ottobre 2025

La quinta Conferenza Mondiale delle Riserve di Biosfera UNESCO si è tenuta per la prima volta in Asia ad Hangzou in Cina. La stessa location della conferenza in sé è un segno molto importante: la Cina, uno dei due paesi leader nel mondo, investe sull’UNESCO e sul programma MAB.

Certamente l’impegno di un paese così potente dà forza al programma MAB, garantisce vaste relazioni e crescita. Oggi assistiamo al paradosso che proprio gli Stati Uniti, il principale dei paesi dove sono nati i principi dell’ONU e dell’UNESCO, pare ritirarsi e volere confutare la strategia e la setta legittimazione delle organizzazioni internazionali (ONU, FAU, OMS, WTO etc).

Queste però hanno ormai assunto una dimensione mondiale, accolgono nuovi membri, vivono e sono sempre più attivamente operanti. 

Come noto UNESCO nasce nel 1945 al termine della seconda guerra mondiale, proprio con lo scopo di seminare la pace nel cuore delle donne e degli uomini, attraverso l’educazione, la scienza e la cultura, proponendosi come strumento di dialogo tra popoli, culture, religioni, paesi e anche a regime politici molto diversi.

Il programma MAB, nato 26 anni dopo nel 1971 ha esteso questi stessi principi al tema dell’equilibrio sempre più precario tra uomini e natura.

Con la quinta conferenza MAB questi valori e progetti sono stati di nuovo aggiornati e rilanciati in una prospettiva decennale 2026 – 2035.

Al centro ci sono le sfide presenti e future, a partire dal cambiamento climatico e dalla perdita di biodiversità, visti come rischi esistenziali per l’umanità; e al tempo stesso, la proposta di un approccio positivo di collaborazione multilaterale per società più sostenibili ed eque, fondando l’azione su partecipazione attiva di popoli e comunità, in una visione di interdipendenza reciproca.

Non è poco. Forse è troppo, per poterci credere in un tempo di guerre di nuovo divampate violentissime e feroci. Ma è comunque un’imprescindibile necessità. Appare sicuramente un’ambizione molto grande a fronte della modesta consistenza finanziaria e di potere delle Riserve di Biosfera. Tuttavia questa rete mondiale MAB, di oltre 750 Riserve con più di 300 milioni di abitanti in 132 paesi, con un trattato fondativo sottoscritto da centinaia di governi, è una realtà concreta, vitale e preziosa, fatta di persona in carne ed ossa con idealità, passione, competenze e azioni in corso. Tutto questo è una comunità di pensiero, un grande capitale umano presente su scala mondiale e tuttavia con i piedi ben piantati per terra in ogni Paese e in ogni territorio, compreso il nostro.

Le nostre Riserve hanno perciò buonissime ragioni d’essere, di esistere e di agire perché rappresentano aggregazioni volontarie e spontanee di tante comunità, persone, enti pubblici e privati con una visione condivisa sul futuro del Pianeta, oltre che dei singoli.

Abbiamo presentato ad Hangzhou alcuni impegni delle Riserve MAB d’Italia sulla parità di genere, sulla gestione condivisa del bacino del Po, sulla gestione sostenibile dei boschi e servizi ecosistemici dell’Appennino.

Si può e si poteva fare di più. Terremo già nei prossimi giorni a metà ottobre presso le Alpi Ledrensi la conferenza nazionale delle 21 Riserve di Biosfera cresciute in Italia soprattutto negli ultimi 10 anni.

Certo a fronte degli esiti e degli impegni della conferenza di Hangzhou dobbiamo pretendere che la politica, l’Italia e il suo governo non rimangano fermi alla finestra senza sostenere la progettualità e gli sforzi spontanei di tanti territori.

Peraltro l’Italia ha molte ragioni per impegnarsi più a fondo di quanto non abbia fatto e stia facendo in ambito UNESCO. Siamo il “Bel Paese”, ma abbiamo molta strada da fare per meritare appieno questa connotazione e questa fama che l’Italia porta a livello internazionale.

Siamo il Paese con numero record di siti Patrimonio dell’Umanità ma non il migliore nella loro gestione. Siamo anche un Paese con un importante patrimonio ambientale e di paesaggio ma possiamo impegnarci molto di più nel sostegno al programma “Uomini e Biosfera”

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