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Educazione alla sostenibilità

Educazione ambientale e territoriale nel Parco Nazionale e nella MAB UNESCO dell'Appennino Tosco Emiliano

I Parchi e le Aree Protette sono testimoni e laboratori dell'educazione ambientale. Lo sono naturalmente, per il solo fatto di esistere ed essere frequentati. Hanno altresì una mission precisa, sancita dalla legge per essere attori e promotori di specifiche attività in questo campo.

Una mission ben precisa, dunque, senza alcuna esclusiva, tuttavia, per questo compito che è dell'intero sistema formativo, che rientra negli obiettivi dell'UNESCO, così come nei programmi scolastici nazionali e di diverse agenzie formative pubbliche e private.

Il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano, vuole apportare un proprio peculiare contributo. Fin dai primi passi, con la rassegna Neve Natura e Cultura d' Appennino, ha dato vita a una propria azione di educazione ambientale, fondata sull'immersione fisica nei luoghi del Parco, nella loro identità, a contatto con le ricchezze e le caratteristiche del paesaggio, della storia e della natura.

Fin dall'inizio dunque, l'azione di educazione ambientale del Parco ha cercato di evitare rischi di autoreferenza, accademismo e altresì di proporre una visione oleografica dell'ambiente. Ha scelto invece di investire su esperienze concrete, fisiche e pratiche e non solo su lezioni e nozioni impartite ex-cathedra. Al tempo stesso i progetti di educazione ambientale del Parco Nazionale hanno incluso finalità culturali, turistiche ed economiche più generali, in un ottica di multifunzionalità e con lo scopo di dare personalità, attrattività e vitalità al territorio.

Oggi, ad alcuni anni dal suo avvio, i programmi di educazione ambientale del Parco Nazionale e della MAB UNESCO - Riserva della Biosfera dell'Appennino procedono su percorsi al tempo stesso definiti e articolati.

C'è un'azione che consiste nel dare strumenti, conoscenze, spazi e qualche sostegno economico alle scuole e ai loro operatori, dirigenti e insegnanti, perché autonomamente, liberamente e creativamente collochino le problematiche della sostenibilità dentro i loro programmi di lavoro e di insegnamento, tenendo conto dei vari livelli e degli indirizzi di studio.

Ci sono altresì azioni, contenuti ed esperienze che il Parco Nazionale elabora, propone e gestisce in prima persona, seppure sempre in collaborazione con altri soggetti pubblici e privati. Vanno sotto il nome di progetti come Neve Natura, Autunno d' Appennino, Estate nel Parco, Fare per capire, e di diversi progetti cofinanziati dall'Unione Europea: LIFE M.I.R.Co-Lupo, Life Eremita, Life Gypsum, LIFE Brabie e altri.

Ci sono azioni svolte dagli Atelier del Parco Nazionale: 'Di Onda in Onda' che ha il suo centro a Ligonchio, e DEDALUS sito nel Parco Avventura Cerwood a Cervarezza Terme. Negli Atelier le leggi della natura e del cosmo, quelle che regolano il ciclo della acqua e i flussi della materia e dell'energia, la biodiversità e gli habitat vengono proposti secondo un approccio pedagogico che si fonda sulla curiosità, sulla creatività e sulla libertà di esplorare ed esprimere le proprie esperienze sensoriali ed emotive.

Le proposte formative dal Parco Nazionale non intendono imporre né sottintendere alcuna visione implicita, ma sono ideate e realizzate per accompagnata bambini, ragazzi ed adulti attraverso l'esperienza che ripercorre quella dello scienziato che fa ricerca senza limiti e senza pregiudizi. Nel secolo dei cambiamenti climatici, in una comunità che si pone l'obiettivo dello sviluppo sostenibile, l'educazione ambientale è parte dell'educazione civica di giovani e adulti, ed è parte della morale civile ed anche religiosa. Non è e non deve essere alcunché di ideologico, settoriale e tanto meno settario. Al contrario deve essere un patrimonio di conoscenze, accresciuto, posto in modo problematico e aperto a diverse visioni: liberali o dirigiste, religiose o laiche, scientiste e umanistiche, per quanto riguarda le risposte da dare alle problematiche ambientali, a livello locale o mondiale.