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La Riserva MAB

L'Appennino, parte della catena alpino-himalayana, è la catena montuosa spina dorsale della penisola italiana. L'area della Riserva istituita dall'Unesco il 9 giugno 2015, è una parte rilevante dell'Appennino settentrionale e, pur rappresentando una condizione tipica del territorio montano-appenninico, è caratterizzata però da una particolarità unica: l'essere un punto focale della frontiera climatica euro-mediterranea. Questa caratteristica ha determinato, insieme all'eredità geologica e ad altri fattori, l'impostarsi di un complesso mosaico ecologico e culturale, a sua volta base dell'evoluzione del paesaggio.


Una stratificazione secolare dovuta alla presenza dell'uomo

Gli elementi caratterizzanti l'Appennino Tosco-Emiliano sono la presenza di una stratificazione secolare del paesaggio connessa agli equilibri dinamici tra una forte e vitale naturalità e la presenza umana.
Esso costituisce da sempre un corridoio naturale adatto alla preservazione di una moltitudine di habitat, percorso trasversalmente dal passaggio dell'uomo, il quale ha saputo sfruttarne anche la natura di punto di contatto e scambio culturale ed economico. La presenza dell'uomo (che ha favorito una biodiversità funzionale alla sua sopravvivenza e allo sviluppo socio-economico) e la presenza di numerose specie endemiche legate alla peculiarità climatica dell'area convivono in un territorio che si vuole tutelare e studiare, in quanto portatore di ulteriore diversità genetica e di paesaggio.


Una storia di adattamento alla natura

Qui l'uomo, nel corso dei secoli, non ha solo selezionato/introdotto nuove specie, ma ha anche saputo adattarsi e sfruttare le risorse naturali presenti sul territorio stesso, tutelandole istintivamente e adattandosi alle peculiarità geologiche, morfologiche, climatiche, botaniche e faunistiche. Questo ha portato ad un frazionamento del paesaggio in numerose tessere, caratterizzate ora da produzioni agroalimentari tradizionali di presidio - tra le quali spicca il Parmigiano Reggiano ed il suo "habitat" di foraggiere -, ora da aree boscate o da praterie in quota che hanno contribuito ad aumentare la biodiversità complessiva. Questo complesso mosaico di biodiversità è stato ispiratore di altrettante forme culturali, per lo più correlate alla ruralità, che nel corso della storia hanno caratterizzato le popolazioni residenti e di cui sono ancora evidenti le tracce sia architettoniche (il poderoso incastellamento che ha caratterizzato il medioevo da Matilde di Canossa in poi), sia in moltissimi prodotti tradizionali di nicchia che sono veri e propri archetipi sociologici, sia in tradizioni popolari uniche e originali ancora vive (il "Maggio drammatico").


Un equilibrio da conservare

La Riserva Man and Biosphere vuole quindi essere una messa a sistema della necessità percepita e condivisa di conservare questo equilibrio attualmente minacciato dalla progressiva e parziale perdita delle risorse umane ed abbandono della conduzione rurale, oltre che dai cambiamenti climatici e culturali, ai quali le attuali politiche di tutela riescono a rispondere solo per specifici settori e senza un approccio olistico.


Una 'governance' orientata all'esaltazione del capitale umano

La Riserva della Biosfera dell'Appennino Tosco-Emiliano, attraverso il suo modello di governance, si propone di orientare, stimolare e mettere a sistema interventi e strategie per uno sviluppo dell'innovazione e della sostenibilità, oggi enunciate e perseguite, ma con difficoltà ad attuarle, da buona parte delle realtà amministrative, imprenditoriali e sociali presenti sul territorio.
Il processo di candidatura ha promosso esso stesso una crescita culturale e di consapevolezza, spronando le comunità locali ad investire nella formazione e nella motivazione delle risorse umane, soprattutto dei giovani. Il fine non è "soltanto" quello di farli rimanere sul territorio, ma di dar loro le opportunità di essere il perno attivo del flusso di servizi ecosistemici che emanano dalla riserva.
E' il capitale umano la principale "infrastruttura" su cui il territorio ha più bisogno di investire oggi per un suo sviluppo di qualità: un capitale umano che necessita di essere reso più consapevole e meglio formato sui valori e le eccellenze del proprio territorio, di comprenderne il potenziale attualmente attrattivo a livello nazionale e internazionale. Potrà così diventare protagonista di nuovi stili di vita e di lavoro, caratterizzanti una moderna comunità rurale, che, anche grazie all'eco-turismo, non rimanga ancora al passato e isolata sul crinale appenninico, ma sia connessa e in sintonia con i paradigmi dei tempi della globalizzazione.

Nuvole sul Caval Bianco