Home » Agenda » Agenda della Riserva

La Riserva di Biosfera MAB UNESCO Appennino tosco emiliano si allarga anche a Sassuolo

(Sassuolo, 04 Giugno 2021) - Nell'ambito della cerimonia d'inaugurazione dei "Giardini Ducali", sabato 5 giugno, alle ore 16 presso la sala conferenze G.P. Biasin, alla presenza dell'assessore all'ambiente del Comune di Sassuolo, Ugo Liberi e del coordinatore della Riserva e presidente del Parco nazionale Appennino tosco emiliano, Fausto Giovanelli, si terrà un incontro sul tema dell'allargamento della Riserva di Biosfera MAB UNESCO Appennino tosco emiliano a 80 Comuni, tra cui Sassuolo.

"Essere presenti anche in questa parte di territorio è un fatto importante - afferma Fausto Giovanelli – Sassuolo è una grande realtà produttiva che può rappresentare una delle porte verso l'Appennino. Qui le sfide della sostenibilità sono quelle vere e si può puntare a un patto metro montano, cercando un'alleanza tra chi vive nelle zone urbane e beneficia dei servizi dell'Appennino e chi vive nelle zone montane, favorendo un proficuo scambio di beni e servizi. Mab non è una risorsa da dividere e non è un'etichetta, ma è, invece, un patto di collaborazione tra istituzioni, organizzazioni, imprese, cittadini, scuole… Proprio UNESCO chiede, dal '98, l'entrata e il coinvolgimento dei centri urbani visto che l'attenzione è su uomo e sviluppo sostenibile. L'Appennino rimane il centro e il baricentro della Riserva Mab, ma c'è una relazione inscindibile tra città e campagna e la collaborazione porta sempre valore aggiunto.

L'ingresso del comune di Sassuolo, cerniera tra le zona urbana e appenninica, e di Reggio Emilia e Parma, può indubbiamente portare un contributo di forza e capacità operativa per il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, oltre che una capacità di relazioni, di comunicazione, di progettazione in ambito educativo, scientifico, culturale, formativo che l'Appennino da solo non potrebbe conseguire.

Tra l'Appennino e le città vicine c'è da sempre una chiara complementarità di funzioni. Si tratta di aree con specifiche vocazioni che devono essere rispettate, ma anche valorizzate in uno scambio vicendevole di opportunità e risorse umane e territoriali. Il territorio appenninico – indubbiamente più debole e persino in crisi dal punto di vista della crescita del capitale umano dedicato - potrà indiscutibilmente beneficiare di un interessamento più intenso e di una collaborazione con una città.            C'è una domanda delle città di essere più verdi e sostenibili e dall'altro lato un bisogno dell'Appennino di attrarre e trattenere intelligenze e competenze, attitudini professionali e imprenditoriali, anche per integrare e mantenere ricco il tessuto sociale e culturale e al tempo stesso per mettere in valore le risorse naturali sottoutilizzate.

L'inclusione di un'area o di una comunità urbana in una riserva di biosfera, naturalmente, non è di per sé un'esauriente e sufficiente risposta all'insieme delle problematiche delle relazioni urbano-rurale – conclude il presidente -. Tuttavia, è importante che le città non trascurino i territori circostanti cercando di connettersi con le aree interne limitrofe nel raggiungimento degli obiettivi della sostenibilità".

(Doris Corsini. Comunità redazionale diffusa)

foto della notizia
foto della notizia